La ferrovia Alcantara - Randazzo
Lo stato in cui versa la stazione terminale di Randazzo nel 1999, il piazzale è completamente invaso dalle erbacce e il fabbricato viaggiatori abbondantemente graffitato
Questa linea ferroviaria ha una storia abbastanza tormentata. La prima idea per la realizzazione è da attribuirsi alla fine del '800 periodo in cui gli abitanti delle zone interne della Sicilia, comprese tra le Nebrodi, le Madonie e l'Etna iniziarono a richiedere a gran voce una linea ferroviaria che potesse toglierli dall'isolamento. A tutt'oggi questa è una delle zone meno sviluppate della Sicilia ma anche una delle più incontaminate. Il progetto principale inoltre prevedeva una fitta rete ferroviaria che raggiungesse la Sicilia interna, la linea dipartendosi da Alcantara (a poca distanza da Taormina) avrebbe dovuto raggiungere Randazzo per poi proseguire per Cesarò, Troina, Nicosia, Petralia e ricollegarsi alla linea costiera Messina - Palermo nella stazione di Termini Imerese. Un altro progetto inoltre prevedeva il ricongiungimento con la Motta S.Anastasia - Regalbuto che passando a sud dell'Etna avrebbe dovuto proseguire per Agira e Leonforte fino a ricongiungersi a Nicosia con la nostra ferrovia, questa città sarebbe diventata sede di un grosso nodo ferroviario in quanto era anche prevista una trasversale che partendo da S.Stefano di Camastra sulla Messina - Palermo, avrebbe attraversato Mistretta, incrociato le altre linee a Nicosia e infine avrebbe proseguito per Leonforte e si sarebbe ricongiunta nella stazione di Dittaino alla ferrovia che va da Catania a Caltanissetta. Di tutto ciò purtroppo gli unici tre tratti realizzati furono la Alcantara - Randazzo, la Motta S.Anastasia - Regalbuto e la Dittaino - Leonforte, più le sedi per i due tratti S.Stefano di Camastra - Mistretta e per il proseguimento Leonforte - Nicosia senza mai ricevere l'armamento. Tra varie indecisioni i lavori di costruzione iniziano nel 1928 ma si fermano nel 1933, passata la guerra si ricomincia a lavorare e si inagura la linea "soltanto" il 4/6/1959 con quattro coppie di treni al giorno. A questo punto, si abbandona il progetto di proseguimento per Nicosia e se ne intraprende un altro che prevedeva di fare concorrenza alla Circumetnea, la linea avrebbe proseguito parallela alla concessa per poi riallacciarsi alla Motta S.Anastasia - Regalbuto nella stazione di Leto Carcaci; il tutto però senza successo. Accertato che la linea ferroviaria costruita così senza uno sbocco serviva a poco, già dopo sei mesi iniziano a tirare i primi venti di soppressione, ma non viene attuata per evitare di dimostrare uno spreco ingente di denaro pubblico. Il servizio viene svolto da Aln 56, Aln 772 e successivamente Aln 668 in partenza da Taormina Giardini Naxos; i servizi merci sono affidati alle locomotive a vapore Gr.940; a Randazzo, essendo concepita come stazione di transito non c'è una piattaforma girevole e le locomotive sono costrette a tornare indietro a tender in avanti. Gli anni a venire trascorrono tranquilli fino al 18/3/1981 quando l'Etna si scatena in tutta la sua furia e distrugge la ferrovia a pochi kilometri da Randazzo, il servizio è limitato a Moio Alcantara e i lavori per la riapertura durano tre anni in cui si scava una trincea in mezzo alla colata lavica. La motorizzazione di massa è ormai una realtà, nel 1994 la linea viene chiusa temporaneamente al traffico per adeguarla all'esercizio a Spola, vengono automatizzati i passaggi a livello e costruite pensiline fuori delle stazioni i cui fabbricati vengono chiusi; i treni vengono sostituiti con autoservizi; ma quella che doveva essere una sospensione temporanea si è poi rivelata definitiva, inoltre con il cambio di orario, dal 14/12/2003 sono state soppresse definitivamente le autocorse sostitutive (ridotte ormai ad una coppia al giorno solo nei periodi e nei giorni scolastici) e la linea è stata eliminata dai quadri orario, probabilmente se tutto il progetto di linee afferenti a Nicosia fosse andato in porto, la ferrovia in questione non avrebbe subito questo triste destino. Dopo la chiusura sulla linea hanno circolato soltanto alcuni treni speciali a vapore.
Il segnale luminoso di partenza lato Alcantara, anche i lampioni non versano in buone condizioni...
Pubblico una notizia, riguardante il futuro della linea, inviatami dal visitatore del sito, Alex Martorana
Alcantara-Randazzo - la tratta ferroviaria tornerà a rivivere.
La ferrovia dismessa Alcantara-Randazzo, che qualche decennio addietro collegava il versante nord-ovest dell'Etna al mar Jonio, toccando Taormina e Giardini Naxos, sarà nuovamente utilizzabile soprattutto a fini turistici. La Regione, infatti, ha emesso una nota informativa di un protocollo d'intesa tra gli assessorati al Territorio e Ambiente, al Turismo e Trasporti, alla Cooperazione e ai Beni Culturali, con le province di Catania e Messina, con il Parco Fluviale dell'Alcantara e Trenitalia. L'accordo è finalizzato ad un progetto di valorizzazione e riutilizzo della ferrovia per uno sviluppo eco-turistico della Valle dell'Alcantara e di una fruizione sostenibile del territorio del Parco ricadente nelle province di Messina e Catania. Indubbiamente, e come da anni sostenuto da più parti, la conversione della ferrovia offrirà molti vantaggi: una accessibilità alternativa del territorio, il miglioramento del marketing territoriale derivante dall'utilizzo di un treno d'epoca che attraverserà ambienti integri, paesaggi e siti naturali, esercitando una forte attrattiva turistica, la possibilità di recuperare e valorizzare il patrimonio storico-architettonico di manufatti, opere e fabbricati della linea ferroviaria dismessa, con la possibilità di usarli come musei e centri espositivi dei prodotti tipici locali. Nel progetto, inoltre, è prevista la possibilità di interconnessione con la Ferrovia Circumetnea, in maniera da realizzare un grande circuito ferroviario dei due Parchi dell'Etna e dell'Alcantara di rilevante interesse turistico. il progetto esecutivo per l'opera dove essera pronto ento 6 mesi dal giorno d'insediamento del tavolo tecnico che si e' insediato il 20.01.2005 tale progetto portera' anche a trovare le vie di finanziamento per l'intero importo che per la ristrutturazione della linea dei fabricati e la costruzione della stazione d'interscambio con la circumetnea e' di 70 milioni di euro all'operazione vuole partecipare attivamente la ferrovia circumetnea. meglio di così per il futuro di questa linea non potevamo aspettarci. ora dobbiamo solo attendere che i lavori vadano a buon fine.
Il marciapiede del primo binario e sulla sinistra il serbatoio idrico
Come in tutte le altre stazioni della linea, oltre al fabbricato viaggiatori era stata costruita una pensilina per l'attesa del treno
Dati Tecnici
Lunghezza: 37 km.
Armamento: binario singolo non elettrificato
Esercizio: a spola
Stazioni: 9 - Alcantara, Gaggi (in origine Kaggi), Graniti, Motta di Camastra, Francavilla di Sicilia, Castiglione di Sicilia, Moio Alcantara Malvagna, S.Teodoro, Randazzo
Un ultimo sguardo verso la stazione
Ultima Revisione Pagina: 12/2/2005