La ferrovia Castelvetrano - Agrigento

di Guido Giacomo Corsi e Andrea Lesti


Uno dei punti più belli della linea: RAln 60 e rimorchio LDn 32 in transito davanti ai templi greci di Selinunte


Le origini

Con la legge del 12 luglio 1906 viene autorizzata la costruzione di alcune linee a scartamento ridotto di 950 mm in Sicilia: la Castelvetrano-Agrigento era una di queste. La scelta dello SR fu di tipo economico, poichè tale sistema permetteva di adottare raggi di curvatura molto stretti (che rendevano infatti inutile la costruzione di gallerie e viadotti), di spendere meno per la costruzione e di avere basse velocità e numerosi passaggi a livello. Se in un primo momento queste caratteristiche affascinarono i progettisti e i finanziatori di tali linee (a causa dei bassi costi di realizzazione), in seguito quest' ultime si sarebbero ritorte contro, causando, come sappiamo, la totale chiusura della rete a SR siciliana.Ma torniamo alla nostra linea: i lavori di costruzione cominciarono quasi subito dopo l'emanazione della legge: il 10 giugno 1910 viene completato il tratto di linea Castelvetrano-Selinunte e le inaugurazioni dei vari tronchi si susseguono a ritmo serrato; il 16 dicembre 1911 viene aperto il tratto Porto Empedocle-Siculiana (va ricordato che da Agrigento a Porto Empedocle già esisteva una linea a scartamento normale, dove successivamente fu aggiunta una terza rotaia per permettere ai treni a SR di giungere fino alla stazione centrale di Agrigento), il 21 febbraio 1914 il tratto Selinunte-Sciacca, e il 26 febbraio 1917 da Siculiana a Ribera. Per il completamento della linea si deve attendere il 2 luglio 1923, a causa di alcuni problemi di natura geologica che richiedettero la costruzione di una galleria lunga 3700 metri, la più lunga della rete a SR siciliana; da allora inizia la pigra vita della nostra linea, con i treni merci e passeggeri affidati alle locomotive a vapore R 401 (successivamente trasferite in Africa) e dopo (a causa di alcuni problemi) alle R 301 e R 302 (le R 302 hanno trainato i treni merci fino al 1984).


R 302 nei pressi di Selinunte


Le caratteristiche tecniche

Partendo da Castelvetrano la linea si dirigeva verso sud e , dopo aver attraversato la periferia del paese, gli si affiancavano distese coltivazioni di olivi e sulla destra i templi greci di Selinunte. Dopo l'omonima stazione si costeggiava il Mar d'Africa dove, per proteggere i binari dalla sabbia, fu eretta una palizzata con delle traversine in disuso.Fino a Sciacca si alternavano paesaggi marittimi e brulli e dopo tale stazione cominciava una serie di gallerie e una lunga rampa del 25X1000 fino a Ribera.


In stazione a Sciacca: RAln 60 + LDn 32


Da Ribera in poi si discende la valle del Magazzolo, ricca di coltivazioni varie e di agrumi, che un tempo alimentavano il traffico merci della ferrovia. Dall'omonima stazione (un tempo capolinea di un'altra linea a SR per Lercara Bassa) si attraversano lande desolate e fino a Montallegro non si rivedeva il mare. Da qui in poi la linea attraversava territori con una grande vocazione paesaggistica fino a Porto Empedocle, centro industriale un po squallido; da qui ad Agrigento, su un tratto a tre rotaie rimasto in opera fino al 1976, si andava in salita godendo di bellissimi scorci sulla valle dei templi, fino ad arrivare ad Agrigento Centrale. La linea risultava infine essere lunga 137 chilometri e comprendeva velocità massime tra i 30 e i 50 Km/h.


 

Testimonianze del passato in stazione di Porto Empedocle: piano caricatore per i carri a SR sui carrelli a SN


Dal dopoguerra alla chiusura

Dopo la triste parentesi del secondo conflitto mondiale (che fortunatamente interessò solo marginalmente gli impianti e il materiale rotabile) , nonostante la lunga crisi delle linee a SR cominciata negli anni '20 con la chiusura della maggior parte delle miniere di zolfo (che erano la principale ragione dell'esistenza di tali linee) , furono immesse in servizio, nel 1949, le automotrici RAln 60 con i relativi rimorchi LDn 68 (che determinarono la fine dei treni con locomotiva e carrozze); questo fu l'unico concreto tentativo di recupero di una rete ormai moribonda, la cui sorte era in gran parte segnata, nel frattempo per cercare di risollevare la linea, il 20/5/1951 fu inaugurata la terza rotaia tra Porto Empedocle ed Agrigento affiancata alle due usate per lo scartamento ordinario, si trattava dell'ultima espansione della rete a scartamento ridotto siciliana. Le automotrici riscossero subito un grande successo, facendo pure aumentare sensibilmente il traffico passeggeri tantochè negli anni '60 fu necessario ordinare dei nuovi rimorchi, classificati LDn 32. Ma in pochi anni la vetustà degli impianti e del segnalamento (mediante palo indicatore, il treno doveva fermarsi e ripartire solo se scortato da un agente) fece perdere tutto il vantaggio acquisito dalle automotrici, anche perchè il vettore stradale tendeva una forte concorrenza ai treni . . . ciononostante era ancora presente un minimo di traffico merci e le vecchie vaporiere del gruppo R 302 non erano più in grado di trainare i vagoni merci, che in alcune occasioni erano trainati dalle RAln 60! Così furono ordinate dalla FIPEM di Reggello (FI) due automotori bidirezionali, pensati per il servizio di linea, classificati RD 142.


 

RD 142 - 2001 ferma nel deposito di Castelvetrano


Tali locomotori vennero immessi in servizio nel 1981, venendo abbastanza apprezzati dal personale, e rimasero in servizio fino alla completa chiusura della linea. Già nel frattempo però la linea nel tratto tra Porto Empedocle ed Agrigento Bassa era stata chiusa per effettuare la manutenzione di un ponte su un torrente, alla riapertura il 26/2/1976 però ci si accorge che il binario a sr era stato inspiegabilmente rimosso e dal giorno successivo la linea viene declassificata a raccordo ed il servizio passeggeri sostituito con autobus...si trattava dell'inizio della fine...nel 1978 viene chiuso anche il tratto Ribera - Porto Empedocle con la solita motivazione dello scarso traffico passeggeri, ma non per quello merci che aveva visto anche un sensibile aumento e l'ordinazione delle nuove RD142 studiate apposta per trainare i treni merci ma costruite con pezzi assimili a quelli delle RAln 60 in modo tale da contenere le spese. Nei primi anni '80 il servizio viene sospeso per tutto il mese di agosto e parte di settembre, nel resto dell'anno su tutta la linea circolano 9 treni al giorno, la prima partenza "del mattino" da Castelvetrano per Ribera è alle 13:11, da Ribera non esistono coincidenze con gli autobus sostitutivi per Agrigento, addirittura una coppia di treni vengono limitati a Sciacca ed è così che la linea viene inserita nell'elenco dei rami secchi elaborato dall'allora ministro On.Signorile ed il 31/12/1985 circola l'ultimo treno il merci 59751 Castelvetrano - Sciacca...Da allora in orario rimasero solo alcuni autobus sostitutivi, soppressi alcuni anni fa...


Come si presentava nel 1999 il FV della fermata di Siculiana Marina


Il futuro

Come per tutte le linee a scartamento ridotto gestite dalla FS (e naturalmente chiuse...) anche per questa non vi sono prospettive di riapertura, sebbene più di una volta ci siano state proposte per la ricostruzione a scartamento ordinario. Anche perchè tra Porto Empedocle e Ribera il binario è stato in più punti interrato o ricoperto dall'asfalto o, peggio ancora, da villette abusive...Anche se sarebbe auspicabile un servizio turistico fino a Selinunte, dato che quella è una delle tratte messe meglio . . . Alla chiusura della linea le RD142 sono state vendute alle Ferrovie della Calabria, alcune RAln60 sono andate alla Ferrovia Circumetnea mentre invece le restanti furono murate all'interno del deposito di Castelvetrano; le R 302 purtroppo restarono accantonate all'aperto a Castelvetrano fino al termine del 2001 anno in cui sono state demolite. Nell'estate 2001 le FS provarono anche a sperimentare a scopo turistico la riapertura della tratta a scartamento ordinario tra Agrigento e Porto Empedocle con l'istituzione di una fermata denominata Tempio di Vulcano nei pressi dell'omonimo monumento, ma senza successo. I treni composti da Ale 582 hanno trasportato pochissimi passeggeri, ciò dovuto al fatto che l'iniziativa è stata scarsamente pubblicizzata e che sia a Tempio di Vulcano che a Porto Empedocle entrambe le stazioni non siano state attrezzate con indicazioni turistiche, servizi pubblici, bar o chioschi per ristorarsi o, nel caso di Porto Empedocle, un autolinea diretta verso il centro storico; in questo modo passata l'estate la linea è stata richiusa senza rimorsi alcuni.


Dati Tecnici

Lunghezza: 137 km.

Stazioni: Castelvetrano - Selinunte - Porto Palo - Menfi - Capo S.Marco - Sciacca - Verdura - Ribera - Magazzolo - Cattolica Eraclea - Montallegro - Siculiana - Realmonte - Porto Empedocle - Agrigento Bassa - Agrigento Centrale

Fermate: S.Teresa Selinuntina - Latomie - Bellapietra - Monte Sara - Siculiana Marina - Punta Piccola - Porto Empedocle Cannelle

Posti di Servizio: Cava Belice


La stazione di Castelvetrano oggi...

Il Regionale 8684 Trapani - Castelvetrano effettuato da una doppia di Aln 668 entra nella stazione termine della sua corsa in un rannuvolato 19/8/2004


Sotto la pensilina di ferro è rimasta ancora la vecchia campanella leopolder che annunciava gli arrivi da Agrigento, ma è dal 1985 che non suona più...


Sull'esterno del fabbricato viaggiatori, i soliti graffittari hanno disegnato Yoda, personaggio della saga cinematografica Guerre Stellari


Sotto la colata di cemento sullo sfondo ci sono ancora i vecchi binari a scartamento ridotto


Ultima Revisione Pagina: 22/11/2004